Se ce l'avessero raccontato 10 anni fa, sarebbe sembrata una storia alla Mary Poppins, con ombrelli volanti e Spazza-camin in grado di proiettarsi in mondi alternativi con corse di cavalli parlanti.
Ma oggi il surreale diviene un discorso serio al quale è possibile attribuire un futuro green e pienamente sostenibile, grazie ad una scoperta più verde che nera: la fuliggine può infatti essere trasformata in energia pulita!
La ricerca è ufficiale pubblicata sul sito Carbon
Ad annunciarlo in Italia è Rinnovabili.it, principale quotidiano online sulla sostenibilità ambientale, secondo il quale l’economia circolare potrà vantare una fonte energetica che da nera si trasforma in verde: la fuliggine.
La notizia è relativamente fresca, datata al 6 maggio 2022 e riporta la scoperta di un team di ingegneri statunitensi che giorno e notte hanno dedicato le loro menti ad analizzare ogni singola particella scura.
Ma per comprendere a pieno la grandezza di tale scoperta è necessario rispondere ad una domanda per nulla banale ovvero: “Che cos’è la fuliggine?”
Secondo Idee Green la fuliggine è una polvere nera sottile che può essere generata anche dalla semplice accensione di una fiamma ed al successivo avvicinamento di questa ad una superficie troppo fredda; la fuliggine è infatti formata da carbonio incombusto amorfo che si è unito a tracce di altri composti.
In sostanza, la fuliggine è il sottoprodotto del processo di combustione incompleto, dunque è “ricca” di carbonio ma povera di ossigeno.
Come tutte le cose della vita, anche la fuliggine ha la sua faccia della medaglia positiva, in quanto in alcuni ambiti risulta utile a livello industriale, come ad esempio l’impiego nella creazione di alcuni inchiostri e coloranti, ma pensando in termini di salvaguardia ambientale e sanitario, può essere ritenuta indesiderata poiché altamente inquinante ma soprattutto collettore cancerogeno.
Le particelle di fuliggine sono inoltre pericolose a causa delle loro dimensioni, più queste si riducono e più aumenta il rischio che vengano assorbite non solo tramite l’apparato respiratorio ma anche tramite il corpo stesso.
Si parla di particelle del diametro di circa 1 µm prodotte quando durante un qualsiasi processo combustivo, la quantità di ossigeno non è sufficiente al fine di poter smaltire gli idrocarburi CO2 e acqua.
Riassumendo il discorso, per produrre fuliggine è sufficiente bruciare un elemento a fiamma relativamente bassa, il classico esperimento da poter fare in casa è quello di accendere una fiamma e porvi sopra un bicchiere di vetro, la striscia nera che si formerà sul fondo è fuliggine.
Come è possibile trasformare questo agente inquinante in una risorsa per il pianeta?
A spiegarlo sono di ingegneri ricercatori americani, che all’Università di Houston, USA, e dell’Universidad Intercultural Indígena de Michoacán, in Messico, hanno scoperto che queste particelle carboniose possono diventare un vero e proprio componente attivo nella transizione all'ecosostenibilità.
I professori Francisco Robles-Hernández e Luis Bernardo López-Sosa hanno scoperto che la fuliggine può essere impiegata per migliorare la resa e l’economia delle cucine solari, divenendo così un vero e proprio strumento di efficienza energetica.
Le cucine solari in generale, utilizzano il calore del sole per riscaldare, cuocere e pastorizzare sia bevande che alimenti.
Al fine di assorbire e sopportare il calore generato, per la costruzione di queste cucine solitamente vengono impiegati materiali costosi come il grafene o nanotubi tutti composti del carbonio, ma gli scienziati hanno pensato di creare dei rivestimenti in pellet partendo proprio dalla fuliggine, scoprendo che tecnicamente la capacità di assorbimento è notevolmente superiore a quella dei materiali sopra citati, questa infatti ha capacità di assorbimento termico superiore ai suoi equivalenti fino a vantare un +96% al punto che il team è arrivato a progettare una cucina solare che riesce ad arrivare a 204°.
Il costo tale per la produzione dell’apparecchio è di 150 dollari ed il rivestimento il fuliggine è costato 1 dollaro al mq.
Ma oltre le cucine a energia solare, potrebbero esserci altri settori in cui la fuliggine potrebbe rivelarsi una risorsa fondamentale per il nostro pianeta?
La risposta è si, a dircelo è Rinovabili.it che riporta testualmente: ”I ricercatori affermano che i materiali assorbi-calore a base di fuliggine potrebbero essere utilizzati nei distillatori solari, nelle tubature dei riscaldamenti, nei depuratori idrici e nei processi di essiccazione industriali.”
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