MERCATO LIBERO
Le offerte di fornitura del mercato libero dell’energia elettrica, al pari di quello del gas, hanno condizioni economiche che vengono stabilite dai singoli fornitori, in accordo ai principi di mercato e di libera concorrenza.
Il mercato libero dell’energia nasce in Italia con il decreto Bersani, dal nome dell’omonimo ministro, o d. lgs. 79/1999, emanato concordemente alle direttive europee sulla liberalizzazione del mercato. Lo scopo del decreto è quello di liberalizzare tutte le attività collegate all’energia elettrica e al gas naturale: a partire dalla produzione, dall’importazione e dalla distribuzione, fino alla vendita al dettaglio.
La definitiva attuazione del decreto ha avuto luogo nel luglio 2007, da quando cioè ogni fornitore ha potuto inserirsi nel mercato con le proprie offerte e ogni cittadino ha avuto il diritto di scegliere il fornitore e, dunque, l’offerta più adeguata alle proprie esigenze.
Dunque, ciò che cambia nel mercato o libero è in primo luogo la possibilità di scegliere liberamente tra condizioni economiche anche molto differenti, allo scopo di ottenere un generale risparmio nella fatturazione della bolletta e, secondo le proprie necessità, anche servizi e condizioni contrattuali più vantaggiosi.
Il mercato libero ha avuto naturalmente anche l’effetto di creare un regime di concorrenza tra i vari operatori, così da spingere tutte le aziende di fornitura presenti sul mercato a migliorare costantemente le proprie offerte, abbassando la tariffa e offrendo sconti, bonus e vantaggi per i propri clienti: tra cui servizi di manutenzione impianti o caldaia, servizi online di controllo del consumo e così via.
Tra i principali fornitori sul mercato, attualmente, Edison occupa il secondo posto, subito dopo Enel, che detiene la principale quota di mercato, e prima di tutte le altre società, che si attestano su percentuali variabili tra lo 0 e il 4 %.
Mercato libero energia: i vantaggi
Ma quali sono i vantaggi del mercato libero della luce? In sostanza si tratta di numerose possibilità di risparmio, nonché di fruizione di servizi aggiuntivi inclusi nelle varie offerte. Per esempio:
le tariffe stabilite nel mercato libero sono in media più convenienti di quelle del mercato tutelato, proprio in virtù del meccanismo concorrenziale che le regola. Si calcola che un cliente che passa dal servizio di maggior tutela al libero mercato, e che ha consumi in linea con la media nazionale di kWh e Smc, può avere un risparmio in bolletta fino a 150 € ogni anno. Il risparmio può poi passare anche attraverso un codice sconto e altri servizi;
il passaggio al mercato libero è gratuito, semplice e veloce, senza interruzioni del servizio, senza interventi tecnici sul contatore della luce e senza altri impegni da parte del cliente;
permette inoltre il confronto tra contenuti di diverse offerte, e l’accesso a modalità di fornitura con fonti rinnovabili e green come il fotovoltaico;
nel mercato libero moltissime offerte garantiscono un prezzo fisso per un periodo di tempo anche piuttosto lungo, al contrario di quanto avviene nel mercato tutelato, che cambia ogni tre mesi. Questo rende i costi in bolletta più bassi e le soglie di spesa più prevedibili, al sicuro da variazioni improvvise del business dell’energia;
il mercato libero permette di avere lo stesso fornitore sia per la luce che per il gas, mentre nel mercato tutelato è necessario avere un fornitore diverso per ogni offerta. Questo significa, innanzitutto, che il cliente può risparmiare molto tempo, interfacciandosi con un solo servizio di gestione e assistenza clienti per entrambe le forniture. Inoltre, molte società permettono di sottoscrivere apposite offerte DUAL, che garantiscono sconti esclusivi per chi è cliente sia per la luce che per il gas.
Passaggio al mercato libero: costi e tempi
È sempre bene ricordare che, per legge, il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero è gratuito sempre e in ogni circostanza, sia per la fornitura dell’energia elettrica che per il gas naturale, sia per abitazioni private (case, condomini) che aziende e partite IVA. Non sono richiesti né costi fissi né anticipi sui consumi.
In alcuni casi, il nuovo fornitore può richiedere un deposito cauzionale, se si presentano determinate condizioni, che restituirà poi al cliente (a meno di casi di morosità) entro 30 giorni dalla cessazione del contratto di fornitura sottoscritto.
L’importo del deposito cauzionale, ove richiesto, può variare in base ai consumi massimali variabili e alla potenza del sistema. In ogni caso, può essere pagato all’azienda di fornitura nella prima fattura.
Per quanto riguarda il vecchio fornitore, il cliente dovrà naturalmente pagargli quanto stabilito fino al momento dell’avvenuto passaggio col fornitore di riferimento. La somma dovuta può essere calcolata automaticamente, se i contatori installati sono di ultima generazione, oppure può essere richiesta una bolletta di conguaglio sulla base della lettura del contatore.
Le tempistiche possono prolungarsi in un solo caso, ovvero limitatamente alle forniture non domestiche (piccole imprese o grandi aziende che siano), per le quali il passaggio al mercato libero richiede fino a 3 mesi.
Si ricorda che non vi saranno interruzioni delle utenze da parte del distributore sul territorio.